Roma, 16 giugno 2025 – In una cornice suggestiva come quella di Villa Lazzaroni, immersa nel verde del quartiere Appio Latino, si è svolto uno degli eventi musicali più attesi dell’estate romana: il concerto di Enrico Pieranunzi, tra i massimi interpreti del jazz contemporaneo europeo.
Davanti a un pubblico attento e numeroso, riunito nel parco della storica villa ottocentesca, Pieranunzi ha regalato una serata di musica di altissimo livello, che ha coniugato
rigore classico e improvvisazione jazzistica. Un evento che ha confermato, ancora una volta, la potenza comunicativa e l’unicità stilistica di un artista che da decenni rappresenta l’eccellenza musicale italiana nel mondo.
Intervista di Mario Masciullo ad Enrico Pieranunzi
Un Maestro tra Classico e Jazz
Figlio di Renata Brillantini e del chitarrista jazz Alvaro Pieranunzi, Enrico ha respirato musica fin dall’infanzia.
Diplomatosi in pianoforte al conservatorio e docente dal 1973, si è avvicinato al jazz grazie alla passione paterna per artisti come Django Reinhardt. Questa duplice formazione, classica e jazz, è ciò che rende unico il suo linguaggio musicale: nei suoi brani si percepiscono chiaramente le influenze impressioniste di Debussy, fuse con la libertà armonica e improvvisativa del jazz americano.
Con una carriera avviata nella seconda metà degli anni ’70, Pieranunzi ha inciso oltre 70 album, suonando dal piano solo a formazioni orchestrali, collaborando con leggende come Chet Baker, Art Farmer, Paul Motian, Charlie Haden, Lee Konitz, Jim Hall e molti altri. Ha calcato i palchi dei maggiori festival internazionali: da Umbria Jazz a Montreal, passando per Berlino, Madrid e una memorabile tournée in Giappone con Marc Johnson e Joey Baron nel 2004.
La Magia della Serata
Il concerto a Villa Lazzaroni ha avuto inizio poco dopo il tramonto, con le prime note che hanno subito catturato l’attenzione del pubblico. Pieranunzi ha proposto un repertorio variegato, spaziando tra composizioni originali e riletture raffinate di standard jazz, sempre mantenendo il suo tratto distintivo: una rara eleganza esecutiva e un senso narrativo profondo.
Particolarmente emozionanti i momenti di solo piano, in cui il maestro ha saputo creare atmosfere sospese e intime, alternando brani più lirici a improvvisazioni audaci. Il suono limpido e articolato del suo pianoforte ha risuonato con chiarezza nell’aria serale, trasportando il pubblico in un viaggio sonoro senza tempo.
Tra i brani più apprezzati, una versione toccante di Night Bird e una rivisitazione personale di My Funny Valentine, eseguita con un’intensità quasi cinematografica. Il pubblico ha seguito con silenzio e rispetto ogni passaggio musicale, esplodendo in calorosi applausi al termine di ogni esecuzione.
Un Evento da Ricordare
Organizzato con il patrocinio del Municipio Roma VII e con il sostegno di varie realtà culturali romane, il concerto rientra nel calendario degli eventi estivi di Villa Lazzaroni, spazio che negli ultimi anni si è confermato come polo culturale vivace e accogliente. La presenza di un artista del calibro di Enrico Pieranunzi ha conferito ulteriore prestigio all’iniziativa, attirando spettatori non solo da Roma, ma anche da altre città.
La serata si è conclusa con un lungo applauso e una breve ma sentita dichiarazione dell’artista:
“Suonare in luoghi come questo, all’aperto ma raccolti, tra natura e architettura, è sempre un’esperienza speciale. La musica trova spazio, respiro e ascolto. Grazie Roma.”
Musica come Incontro
Il concerto del 15 giugno non è stato soltanto un’esibizione musicale, ma un vero e proprio incontro: tra artista e pubblico, tra jazz e poesia, tra improvvisazione e memoria. In un’epoca frenetica, momenti come questo rappresentano un prezioso ritorno all’ascolto e alla bellezza.
Enrico Pieranunzi, con la sua sensibilità e il suo immenso talento, ha donato a Villa Lazzaroni una serata indimenticabile: un’esperienza sonora sospesa nel tempo, capace di toccare le corde più profonde dell’anima.